Roberto Patrignani

In Vespa da Milano a Tokyo

Pubblicato il 28 maggio 2021

Roberto Patrignani (1935-2008), pilota motociclistico, giornalista e scrittore. In occasione delle Olimpiadi del 1964 compì a bordo di un Vespa 150 un lungo viaggio tra Milano e la capitale dello Stato giapponese, attraverso Jugoslavia, Grecia, Turchia, Siria, Libano, Giordania, Iraq, Iran, Afghanistan, Pakistan, India, Thailandia, Malesia e Hong Kong, per un totale di 13.000 chilometri. Raccontò il suo raid con un libro di grande successo, In Vespa da Milano a Tokyo (Edizioni Edisport, Milano). Una selezione dei suoi racconti di viaggio in Vespa si trova anche nel volume Pane e chilometri, edito da Pitierre nel 2004.

 

Finalmente viene il giorno che mi sganciano ai confini dell’India, dopo una settimana densa di pubbliche attività come una dama benefica. Ma come metto le ruote in territorio indiano, non faccio in tempo a tirare il fiato che ecco venirmi incontro sorridente e barbuto, col suo bravo turbante in testa r una “minacciosa” grossa collana di fiori, il concessionario Vespa di Amritsar…

Raggiungiamo faticosamente la città perché la strada è rotta e bisogna fare una deviazione nel fango a mezza ruota, poi, dopo avermi trovato alloggio, questo affabile signore mi accompagnerà insieme alla moglie e alla graziosa figliola a visitare lo stupefacente Tempio d’oro dei Sikhs […].

Da Amristar raggiungo Dehli in una sola tappa. Le strade sarebbero buone, ma piove in continuità e l’acqua le ha seriamente danneggiate, interminabili file di auto e camions attendono ferme che venga improvvisata una massicciata per poter passare. Con la Vespa riesco a sgusciare tutte le volte che trovo questi frequenti intoppi e, una volta di più, mi dichiaro fortunato di essere motociclista.

C’è un disordinato traffico, soprattutto ciclistico, e bisogna prestare grande attenzione a non combinare guai perché viaggiano a frotte e si spostano solo all’ultimo. […] L’attraversamento dei paesi grossi è una cosa spasmodica: ovunque vacche pigre e una folla che s muove lentamente e indifferente al sopraggiungere del veicolo. Bisogna suonare continuamente il claxon e avanzare, con la rabbia in corpo, a passo d’uomo.

[…] Anche qui ottima accoglienza. La Vespa viene pulita e ingrassata, così come “caricati” (non sostituiti) sono gli ammortizzatori. […] In India ho sempre trovato gran traffico. Molte Vespa, che vengono costruite su licenza anziché importate, così come le Fiat; una Vespa costa la bellezza di 390 mila lire e bisogna aspettare 4 anni prima di averla, mentre per una Fiat 1100, la consegna avviene dopo 6 anni!

(In Vespa da Milano a Tokyo, Edisport, Milano 1965)

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