“Volare”, paese della Vespa

All'interno della mostra #vespasoundscool, la mostra che celebra il rapporto tra Vespa e l’industria musicale, presente al Museo Piaggio fino all'8 ottobre 2022, c'è una sezione dedicata a Domenico Modugno. Ma cosa accumuna due icone italiane come Domenico Modugno e la Vespa?

Sanremo, 1° febbraio 1958. Domenico Modugno, smoking bianco, braccia spalancate, voce piena, cambia la storia della musica con “Nel blu dipinto di blu”. In poche settimane “Mr. Volare” diventa un’icona dell’Italia nel mondo. Un’icona senza tempo e senza confini.

In quegli stessi anni un’altra straordinaria icona italiana, che da poco ha festeggiato i dieci anni di vita e il milione di esemplari, ha sbaragliato la concorrenza e corre indisturbata per le strade di tutto il mondo: la Vespa.

Il “boom economico” italiano, che ne consacrerà il successo, investe anche il mercato discografico, che proprio nel 1958 raggiunge i 17 milioni di copie vendute, contro i 12 dell’anno precedente.

Niente di più naturale, dunque, dell’incontro tra due icone. Nel 1959 Modugno è testimonial Piaggio e posa sorridente e (rigorosamente) a braccia aperte in sella a una fiammante Vespa 150. Il cantante presta un altro dei suoi grandi successi (“Io”) alla colonna sonora di una delle prime pubblicità cinematografiche di Vespa, con un testo adattato a vera e propria dichiarazione d’amore per la sua grazia («Ditemi… chi passa per le strade come un angelo / che tutti quanti sa mandare in estasi / sorride a tutti e tutti a lei sorridono»).

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Di “Io” Elvis Presley realizzerà una cover nel 1964, con il titolo di “Ask me”. Amante delle motociclette e delle automobili di lusso, “The King” non fu insensibile al fascino di Vespa: «alla sua collezione di automobili, che già comprende una Lincoln color porpora, una Messerchmitt rossa, una Isetta gialla, una Cadillac rossa, una Harley Davidson grigia, ha ora aggiunto una Vespa bianca», annunciava con orgoglio la «Rivista Piaggio» nel dicembre 1957.