Pio Manzù - Designer per la mobilità

Idee e progetti 1962 - 1969

Dal 02 marzo al 14 aprile 2019

Per celebrare gli 80 anni dalla nascita e i 50 anni dalla scomparsa di Pio Manzù si svolgerà dal 2 Marzo 2019 al 14 Aprile 2019, presso il Museo Piaggio di Pontedera, una retrospettiva sul suo lavoro. Nato a Milano nel 1939, diplomatosi alla Hochschule für Gestaltung di Ulm, centro internazionale per l’insegnamento, lo sviluppo e la ricerca nel campo della produzione industriale e della comunicazione, Pio Manzù è conosciuto oltre che per essere l’autore del progetto di uno dei modelli di maggior successo dell’industria automobilistica, per aver firmato con Achille Castiglioni una delle lampade più famose di tutta la storia del design italiano.

Figlio del celebre scultore Giacomo Manzù e tragicamente scomparso nel Maggio del 1969 mentre si recava a Torino proprio per illustrare i disegni definitivi della Fiat 127, Pio Manzù è stato protagonista di una intensissima seppur breve stagione creativa nel corso della quale la sua sensibilità e il suo talento hanno segnato profondamente la cultura progettuale anticipando temi e svolgimenti dei decenni successivi.

Autore di alcuni tra i più innovativi prototipi di veicoli realizzati negli anni Sessanta, come il City Taxi per Fiat, le Autobianchi Coupè e 111, le Autonova GT e Fam, del lavoro di Pio Manzù sorprende ancora oggi, a più di quarant’anni di distanza, una visione aperta e dialettica nei confronti dei diversi ambiti della progettazione, dai temi dell’automobile e del design dei mezzi di trasporto all’universo degli oggetti d’uso quotidiano, con un riferimento costante oltre che alle imprescindibili questioni tecnico-produttive e di fattibilità industriale ad una dimensione comunicativa.

Da qui l’ipotesi di configurare, e per la prima volta in modo esaustivo, una mostra dedicata alla figura e all’opera di Pio Manzù con lo scopo di esplicitare la sua articolata visione e capacità creativa, in grado di considerare in una stessa prospettiva l’automobile e i grandi temi della mobilità, dalla dimensione individuale a quella collettiva, dalle infrastrutture alla fisionomia dello spazio urbano, ma anche l’universo di oggetti e manufatti, dalle lampade agli orologi da tavolo, dai sistemi modulari per allestimento alla messa a punto di vere e proprie strategie di comunicazione visiva. In questo contesto d’insieme si ritiene debba essere valutato e valorizzato il lavoro di Pio Manzù offrendo a quanti si interessano di design e di progettazione automobilistica ma anche a un più largo pubblico l’opportunità di conoscere un profilo inedito di attività che si rivela oggi, per contenuti e originalità, un contributo pioneristico.

 

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