150 “struzzo” (VL3T)

150 “struzzo” (VL3T)

1956

La Storia

Alla fine del 1954, oltre al modello 125 e 150 GS , fu introdotta in serie anche un’altra versione con cilindrata 150 cc, che pur adottando la stessa cubatura della GS aveva però una vocazione meno sportiva. In quel periodo, quindi, per la prima volta Piaggio metteva in listino la Vespa in tre diverse versioni, con prezzi variabili dalle 128.000 lire per la 125, 148.000 per la 150 e 178.000 per la GS. La nuova Vespa 150 (prefisso telaio VL), prevedeva un nuovo faro in pressofusione che incorporava il contachilometri e la ruota di scorta (prevista sempre come accessorio) posizionata trasversalmente dietro lo scudo. La novità più importante a livello tecnico riguardava però il motore, che in fase di definizione fu oggetto di particolari attenzioni. Nella nuova 150 in principio era stato preso in esame il motore tipo “rettangolare” (58,5 x 54 mm) già impiegato nell’Ape, ma fu poi scartato a causa del minimo piuttosto irregolare, difetto poco percepibile nel motocarro ma inaccettabile per un veicolo come la Vespa. Per questo motivo fu deciso di introdurre in serie il motore “quadro” (57 x 57 mm), che consentiva di raggiungere la stessa cilindrata con un minor alesaggio. In funzione di questa scelta i carichi sulle portate del pistone, sullo spinotto, sulla testa di biella e sui cuscinetti di banco sarebbero diminuiti. La conseguenza fu una miglior carburazione e una leggera riduzione dei consumi. Per evitare poi lo scampanellio del motore a freddo, il pistone fu inferiormente allungato di 3 mm e provvisto alla base di ponticelli, in modo da ridurre la possibile deformazione del manto. Di conseguenza, per guidare completamente il pistone, anche il cilindro fu allungato nella parte inferiore in modo da guidare completamente il pistone, e la canna fu aumentata di spessore e provvista anch’essa di ponticelli alla base: era nato il motore adatto alla Vespa 150 VL. L’esemplare esposto al Museo Piaggio appartiene alla terza serie (VL3), una versione che rispetto alle precedenti si distingueva per la sella con sospensione posteriore a molla unica, per la diversa forma del faro e per l’adozione di un nuovo contachilometri a fondo scala chiaro. Il 28 aprile 1956, nel vivo della costruzione di questo modello a Pontedera veniva festeggiata la milionesima Vespa costruita, un traguardo frutto di un successo irripetibile.

Le Caratteristiche

Motore monocilindrico a due tempi, a luci incrociate

Alesaggio 57 mm

Corsa 57 mm

Cilindrata 145,6 cc

Velocità massima 82,9 Km/h

Sospensioni molla conica elicoidale e ammortizzatore idraulico; l’ammortizzatore posteriore è a molla biconica elicoidale a flessibilità variabile e ammortizzatore idraulico a doppio effetto

Freni a tamburo

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